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Settembre 1964
1964 - Settembre - SCREENLAND Magazine- USA
" Will She Replace the Beatles ? "
LEI RIMPIAZZERÀ I BEATLES ?
Questo metro e mezzo di altezza e 37 chili di dinamite italiana, è in
procinto di scoperchiare l’industria dello spettacolo.
Che i Beatles facciano attenzione.
* * * * * * * * *
In una Italia conosciuta all’Estero per le sue spettacolari bellezze, i suoi cantanti di canzonette sentimentali e il suo rilassato stile di vita, la cantante pop numero uno è una irrequieta e lentigginosa ragazza dai capelli da monello rosso rame che si chiama Rita Pavone, la quale canta a squarciagola le canzoni come se stesse vendendo giornali in una strada affollata.
Da poco compiuti i diciotto anni, la diva tascabile ha preso la guida della penisola italica con le sue dinamiche esibizioni.
Dovunque lei vada, la gente l’accoglie al grido di “ Ri- ta ! Ri-ta ! “
Un paio di giorni prima della sua partenza per l’ America, ha fatto una visita allo zoo di Roma dove si è stimato che più di 3000 fans l’hanno seguita, certamente sbalordendo tutti gli animali di fronte a tanta smodata idolatria.
Giovani di tutte le età, dall’asilo infantile all’ Università, insieme a donne e uomini maturi e ad un numero abbondante di coloro che rendevano visibile l’ipocrisia degli adulti, i quali pensano sia troppo per lei mettersi nei panni di una sorta di *Dennis the Menace latino ( * Gian Burrasca )
Quella sera, Rita ha ricevuto il suo terzo disco d’oro dopo uno spettacolo a lei dedicato per aver venduto 3 milioni di dischi in meno di due anni. Una cifra mai raggiunta prima in Italia da un cantante solista.
Dentro, nel suo camerino, lei è calma e schiva e, a causa della sua piccola statura – poco meno di un metro e quaranta e un entusiastico 37 chili di peso - ,sembra non avere più di 12- 13 anni.
Le sue risposte alle domande sono veloci, incisive, pittoresche ma sempre umili. Di fuori, mentre lei parla, la folla continua a urlare “ Ri-ta ! Ri-ta ! “, ma lei è solo concentrata a dare a queste domande la sua completa attenzione.
Intelligenti occhi castani si fermano sul questionario, le mani ripiegate sul grembo. Poi, come viene invitata in palcoscenico, subito un mutamento prende posto. La sua andatura diventa quella di un ragazzino duro che vuole fare a pugni in un nuovo vicinato.
Quando l’occhio di bue del faro la scopre, per un istante brevissimo lei è tranquilla, le mani intrecciate davanti a sè, ed ecco che la gente esplode come un vulcano in eruzione in un boato di applausi, grida, pianti e fischi all’americana.
Lei parla per un minuto, con un eloquio distaccato, poi prende il microfono nella mano e comincia a cantare facendo attenzione a tenere le sue gambe aperte ben piantate a terra. Punta una delle sue braccia magroline verso il pubblico e getta fuori la sua aspra, forte e potente voce sugli spettatori, che,subitamente, cominciano a cantare con lei.
Da questo momento in poi, le sue braccia e le sue gambe non avranno più riposo. Qualsiasi cosa lei canti, dal rock ’n’ roll al brano sentimentale – perlopiù tradizionali canzoni italiane –, lei si muove in continuazione, trascinando dietro a sé il cavo del microfono.
Il suo viso cambia espressione un centinaio di volte in un minuto, il suo braccio ha repentini veloci movimenti e la sua zazzera va su e giù.
Di tanto in tanto si mette a ballare il twist o l’hully-gully, oppure si lascia cadere a terra per poi lentamente risalire su tremante.
Nonostante questa mimica gestuale sia eseguita con la capacità sbalorditiva di fare presa sul pubblico, lei mi aveva precedentemente assicurato che quella è una mimica del tutto sua, spontanea e niente affatto studiata.
Di colpo poi, in un totale cambio di andatura, ecco che si gratta la testa o fa le spallucce come a dire, “ Non prendiamoci troppo sul serio . “
Lei stessa dice che mentre canta gioca. “ Mi creda. Gioco. Sa cosa vuole
dire giocare ? Io mi diverto da sola . Mi sento realmente felice. Io credo che questa sia una sorta di indescrivibile felicità. Forse è la gioia di vivere. Chi lo sa?“ Ma mentre le sue canzoni proseguono, lei si prende cura di qualsiasi scettico che potrebbe esserci fra il pubblico. Le sue canzoni ti abbracciano con totale facilità. Lei lascia completamente libera la sua voce, prendendosi ogni rischio.Come risultato, raggiunge sorprendentemente alti registri vocali.Tuttavia, nel parlare, la sua voce è profonda e roca, e di certo, se non fosse per la sua età, può essere descritta come baritonale,e come
arrochita dall’uso di whisky e di sigarette. In ogni caso,quella di una donna molto più avanti con gli anni. Sul palco, invece, lei dà l’impressione di essere tosta e gagliarda. Una ragazza dell’altro lato della strada – come si usa dire da noi in America- , ovvero, una che ce l’ha fatta sì, ma che non dimentica mai le sue origini.
In effetti, lei è la figlia di un operaio della Fiat di Torino. Ha lasciato la scuola a 12 anni ed ha cominciato a cantare nei circoli degli operai in giro per la città.
Nel 1958 vince la sua prima coppa cantando “ Emotion “ in un festival musicale a Torino. L’anno seguente, partecipa ad uno spettacolo per ragazzi che si tiene nel più grande teatro della sua città è, nel 1960, fa parte di una troupe di artisti che lavora in un Music Hall di Milano.
Nel settembre 1962, suo padre invia un nastro con una sua registrazione ad un concorso per talenti amatoriali condotto da Teddy Reno, un bell’ uomo, garbato dai capelli scuri, già cantante di suo in passato. Questo nastro vince il concorso e un contratto discografico per Rita. La sua etichetta discografica prende parte in un programma TV dal titolo “ Alta pressione “. Dopo questa partecipazione, lei ottiene il suo proprio show televisivo, “ Studio 1 “, che diventa lo spettacolo favorito della televisione italiana.
Tra i suoi più grandi successi c’è “ Clementine Cherì “, per il quale Rita è andata in Francia ad incidere il brano che è il tema principale del film omonimo. Poi ha cantato “ Come te non c’è nessuno “, “ Alla mia età “ ( At my age ) e “ Amore twist “.
Il suo più grande successo si intitola “ Pel di carota “ ( Carrot top ).
Il suo ultimo successo , “ Il ballo del mattone “ ( Tile dance ), ballo che va fatto non muovendosi dal posto in cui ci si trova. Un altro successo è “ Non è facile avere 18 anni” .
Il suo primo disco, “ La partita di pallone “, ha venduto 400.000 copie. Non c’è uno dei 1700 juke-box italiani che non abbia uno o più dei suoi successi, e quasi tutti i suoi dischi battono quelli di Frank Sinatra da sette a uno.
In un periodo di nove mesi, due milioni di dischi di Rita sono stati venduti in una nazione dove 20 milioni di dischi vengono venduti annualmente, i suoi
dischi sono così popolari che 50.000 sono stati falsificati e venduti ad inaspettati clienti. Naturalmente Rita è anche la cantante italiana più pagata.
Non usando artifizi, pubblicità fasulla o false rappresentazioni, Rita prende un bel 3000 dollari a sera per cantare dalle otto alle dieci canzoni. Riceve una quota di circa 4000 lettere giornaliere dai fans e centinaia di proposte di matrimonio che lei non riesce a capire.
“ Quando lavoravo a Torino come sartina “ – dice – “ nessuno dei ragazzi mi guardava. Adesso, di colpo, tutti vogliono sposarmi. Ma ora io non ci penso proprio al matrimonio. Ho un sacco di tempo a disposizione.... “
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